Spiriti nel Tempo, la cracking art che guarda al futuro
6 Dicembre 2024
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Una mostra itinerante e impertinente, quella al Castello di Montecavallo intitolata Spiriti del tempo dove la cracking art incontra la natura e i vigneti biellesi.
Scopriamo insieme questa mostra particolare!
Che cos’è la cracking art?
Nata nel 1993, questo nuovo modello di arte ha l’obiettivo di far riflettere l’uomo attraverso l’installazione di opere in plastica immerse nella natura di paesaggi particolari.
Creando animali di grosse dimensioni con materiali plastici l’artista cerca di raccontare il rapporto tra la natura e le forme artificiali create dall’uomo.
To crack in inglese significa infatti rompersi, spezzarsi. Il movimento artistico della cracking art però lo reinterpreta in quanto lo stesso verbo rappresenta il processo che trasforma il petrolio in plastica e la plastica in opere.
Cracking è il divario dell’uomo contemporaneo, dibattuto tra la naturalità originaria e un futuro sempre più artificiale. Questa la filosofia del movimento.
Cracking è quel processo che trasforma il naturale in artificiale, l’organico in sintetico.
Il Castello di Montecavallo
Il castello di Montecavallo sito a Vigliano Biellese, è uno storico castello del 1830 creato sulle colline biellesi e rinomato per la produzione vitivinicola ancora in atto.
Nato sui resti di un’antica dimora del 1200, il castello si trova in collina a circa 450 m sul livello del mare. Non solo vino al castello ma anche ospitalità, grazie al b&b all’interno dello stesso castello.
Perché la scelta della Cracking Art al Castello di Montecavallo?
Semplice perché la posizione dello stesso castello, del suo bosco e del suo vigneto si prestano molto bene al contrasto tra il vecchio e il nuovo, tra la fantasia e la realtà e poi diciamolo pure vedere il #belbiellese dall’alto non è da tutti.
Il castello storico infatti si oppone molto bene alle installazioni plastiche moderne evidenziando il contrasto tra vita naturale e realtà artificiale.
Ma ora partiamo alla scoperta dei nostri animali…
Tana dolce tana
Una famigliola di conigli composta da mamma e tre figli non ha fretta di entrare nella sua tana, l’installazione gialla posta a terra. La cracking art infatti ha la sua culla proprio qui nel Biellese, a Cerreto Castello e la tana è la porta che conduce al Paese delle Meraviglie.
I Suricati
Per i bambini i suricati ricordano il famoso Timon de Il Re Leone, per altri a quello dell’ingresso di Zoom a Torino, e questi animaletti sono famosi proprio per i lunghi turni di guardia soprattutto nelle ore del sonno.
Ed ecco che tanti suricati si accingono a osservare i vigneti e il territorio su rami tagliati, forse ricordano il clima desertico che sta affliggendo il Biellese in questo ultimo periodo noto per le sue abbondanti piogge.
Le rane e il proprio scheletro
Le rane danzano su per la collina. Due i possibili significati della danza: quella degli Indiani dove ogni singola goccia di pioggia rappresenta un capo tribù o un soldato morto in battaglia o quelle delle cosiddette streghe medievali utilizzate o per scacciare il male o l’ansia di ogni umano o per evocare il male.
Il branco di lupi , le oche e i pinguini
Ed ecco apparire un branco di lupi che si raduna attorno ad un cedro antico,quasi in adorazione, e chiedendosi quasi quale sia il suo segreto di vita.
Dall’altra parte le oche selvatiche che custodiscono gelosamente il loro uovo che si schiuderà a breve.
Continuando nel percorso appaiono i numerosi pinguini a guardia della cantina vitivinicola. Quest’ultima installazione chiamata stillicidio racconta di come questi pinguini abbiano portato un blocco d’acqua nell’antica ghiacciaia e fanno la guardia. L’obbiettivo è focalizzarsi su questo elemento importante che si sta prosciugando a causa degli aspetti climatici.
Il castello, i gatti, l’elefante e le lumache
Continuiamo a camminare ed apparire il castello di Montecavallo e il suo giardino delle Rose, sorvegliato da una colonia di gatti. Parliamo di convivenza con la natura a questo punto. Così come la rosa punge anche i gatti possono graffiare, per cui la stessa natura potrebbe non essere completamente sotto il nostro controllo così come crediamo.
Incontriamo poi l’elefante che appoggia la testa al grande albero. L’installazione chiamata Le origine profonde ci vuol far riflettere su quali sono le origini del genere umano e su quale è stata l’evoluzione tra l’artificiale e la natura che ha portato al mondo attuale. Le origini della plastica sono riconducibili al petrolio, che deriva dal vissuti di milioni di anni di vita organica sul pianeta e forse solo attraverso le radici profonde delle piante abbiamo la vera connessione tra passato e presente.
A chiudere la mostra i lupi posti a guardia del castello e le lumache simbolo dello Spirito del Tempo. Così come Einstein credeva che la concezione dello spazio/tempo fosse a spirale, quale modo sarebbe migliore per rappresentarla se non attraverso la lumaca? Attaccata alla terra, connessa al mondo con le sue antenne e la propria casa da custodire e rigenerare per tutta la vita?
A voi la parola
Per approfondire la Craking Art visitate il sito: Cracking Art
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