Seattle: wine, crabs, friends al Pier 57
5 Aprile 2020
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Nel periodo di reclusione forzata, sta girando in rete un giochino (ndr. che mi ha fatto conoscere Paola), composto da un quadrato con 400 lettere (20×20) che si intitola “After the Quarantine“.
Le prime tre parole che appaiono, rigorosamente trovate a colpo d’occhio, dovrebbero rappresentare le prime cose che si faranno dopo la reclusione. Curiosi? Il mio risultato? wine-crabs-friends.
Queste tre semplici parole mi fanno venire in mente una città che ho visitato nel mio ultimo viaggio negli States: Seattle.
Seattle, situata nell’estremo nord-ovest, a pochi km dal confine con il Canada, è una città portuale diventata famosa per la serie tv Grey’s Anatomy. E’ anche la patria di Nirvana e di Starbucks e ospita le sedi di due grandissimi imperi: Microsoft e Amazon; e il suo Space Needle (inaugurato per Expo 1962) è l’edificio più famoso e particolare al mondo.
Le tre parole in questione wine-crabs-friends mi riportano alla mente un ristorante del porto in cui abbiamo cenato durante il nostro soggiorno in città: The Seattle Crab Pot .
Ci siamo capitati per caso, quando, passeggiando per i Pier in cerca di un posto dove cenare ci siamo fatti attirare dall’insegna e sopratutto dalla possibilità di fare i soliti scatti idioti tipici di una vacanza tra amici (friends). Il Seattle Crab Pot si trova nel Pier 57 (il cui nome completo è Miner’s Landing Pier 57) forse uno dei moli più caratteristici e turistici della città, tanto da ricordare vagamente il Pier 39 di San Francisco. Nei dintorni del molo, possiamo ammirare negozi di articoli da regalo, ristoranti, l’acquario cittadino, e la routa panoramica.
Dal molo 55, a pochi metri dal 57, partono le crociere panoramiche in battello che permettono di apprezzare Elliott Bay e lo skyline. La gita ci regala meravigliose viste su Mount Rainier, Colman Dock, Olympic Mountain e si conclude con un passaggio attraverso le gru color minio (tipiche dello skyline cittadino) del carico-scarico merci e il quartier generale di Starbucks.
Il Seattle Crab Pot serve un piatto tipico: il Seafest: “la pentolaccia”. Si tratta di una vera e propria pentola (ovviamente ce ne sono di diverse misure) piena di pesce misto, carne e verdura. Chele di granchio (crabs), gamberoni, salmone, pannocchie di mais tostato, totani, salsiccia, jacked potatoes cotte al vapore o in pastella ne fanno capolino. Il contenuto, rovesciato direttamente sul tavolo, viene spaccato con un martelletto in legno. E gli scarti? Beh, rigorosamente buttati a terra o nella ciotola posta per terra vicino al tavolo dei commensali.
E il wine cosa centra? Beh, normalmente il pesce dovrebbe essere accompagnato da un certo tipo di vino… peccato che non siamo dei gran intenditori e, dovendo risparmiare perché sempre on the road ci siamo accontentati di acqua e Coca Cola! XD
Thanks to The Crab Pot for photo dish
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Seattle è una città entusiasmante da visitare. Ci manco da un po’ma ci tornerei volentieri….mi segno il ristorante!
Articolo davvero simpatico, mi è piaciuta sia l’associazione che hai fatto con il giochino che la descrizione di Seattle e del locale super godurioso. Devo provare a farlo anche io.
Mmm.. il Seafest sembra squisito!Bellissima Seattle,spero di riuscire a visitarla quanto prima!
Interessante! La cucina degli States tra ombre e luci riesce sempre ad affascinarmi. Il Seafest secondo me riassume perfettamente le contaminazioni di questa cultura.
Mi hai fatto venire una voglia di granchio e frutti di mare che non hai idea! Seattle sembra davvero affascinante, vista solo attraverso il telefilm e le foto al momento.
Oh sì che vorrei assaggiare la pentolaccia! *__*
Mi piacerebbe visitare questa città
Non ci sono stata a Seattle, ma sono stata al Pier 39 di San Francisco… Crabs a volontà 🙂
Vorrei assaggiare quel piatto subito, mi è venuta l’acquolina in bocca! Deve essere davvero super buono!
Dico spesso che a Seattle ci devo andare, per onorare l’adolescente grunge che è in me. Anche se ora sopita. E poi voglio vedere lo Space Needle dal vivo!
Non sapevo che l’headquarter di Starbucks fosse proprio a Seattle.
Credo proprio che Seattle sia una città molto bella e che meriti di essere visitata e vissuta per un poco
Non ho visto Seattle e non l’avevo mai considerata ma vorrei tornare in USA e potrei aggiungerla in un itinerario
Quanto vorrei visitare Seattle, è una città che mi ha sempre attirato molto, sicuramente alla base di ciò è che sono una gran fanatica di Grey’s Anatomy! ma a proposito, piove davvero così tanto come sembra su Grey’s? 🙂 per il resto articolo super, si legge volentierissimo, grazie per le utili informazioni.
Seattle mi è piaciuta tantissimo: ci sono però stata una volta sola qualche anno fa e da allora purtroppo non ho avuto occasione di tornare. Anche io quando penso al granchio penso subito a questa città e al suo mercato! Mi segno il nome del locale 🙂
Non sono mai stata in America, almeno non ancora, ma è esattamente così che la immagino, proprio come nelle tue foto!
Ho vissuto vicino a Seattle quando avevo 16 anni e ho stupendi ricordi di questa bellissima città! Il Pike Place Market poi è in assoluto uno dei miei posti preferiti in città.
Seattle ci è piaciuta tantissimo. Non posso credere che siano già passati 9 anni dal mio ultimo viaggio nello stato di Washington. E … granchi come quelli di Seattle non ne ho più visti e ne mangiati.
Il Seattle Crab Pot 😍 😍 😍 😍 Che meraviglia culinaria! Poi mi pare proprio delle classiche “dimensioni americane”: GIGANTE! 🤣 ma com’è che non riescono a creare qualcosa che non si enorme da quelle parti? 😀
Sono americani! Tutto è gigante! La prossima settimana esce un articolo carino su questa “gigantezza” che li rappresenta!
Io ho adorato Seattle e quella città mi ha detto davvero tanto: dal cibo alla cultura ch si porta dietro.
Per me Seattle = grunge e Grey’s Anatomy 😀 scherzi a parte è una città che mi piacerebbe visitare e soprattutto vorrei provare il seafest! Ma che spettacolo è?
Non è uno spettacolo, è un piatto tipico della città: la pentolaccia di pesce XD
Che voglia, di ributtarmi nell’organizzazione di un on the road americanoooooo! Questa città sarebbe inserita sicuramente nell’itinerario!