Focus on basket: la Philadelphia di Kobe Bryant e Wilt Chamberlain
26 Gennaio 2021
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Philadelphia, la città dell’Indipendenza, la città di Rocky ma anche di due leggende del basket americano: Kobe Bryant e Wilt Chamberlain.
Diversi gli anni che li separano nella lega NBA, ma simboli di questa città anche se in una maniera un pò diversa…
Kobe sponda Lakers, Chamberlain sponda 76ers. Entrambi nati a Philadelphia, Chamberlain viene osannato come “vero Phillyman” mentre Bryant è “solo un afroamericano di Philly“.
Ma come mai questa differenza tra i due?
Le High School
Entrambi eroi, ma con due destini differenti. Mentre Kobe viene celebrato e osannato nella sua scuola: la Lower Merion High School, Chamberlain sembra quasi essere stato dimenticato alla Overbrook.
La Lower Merion High School di Bryant
Situata nel Jersey, questa scuola sembra un monumento vivente a Kobe Bryant.
Grazie al suo arrivo, in poco tempo questo liceo, per anni squadra perdente nel campionato annuale dei licei, ha iniziato a vincere diversi trofei.
La palestra, intitolata a Bryant e ristrutturata grazie proprio al campione, è un luogo diventato sacro. Cimeli della squadra liceale, gagliardetti, maglie e coppe sono conservate in buono stato in teche dedicate.
All’ingresso della scuola un murales dedicato proprio a Bryant quasi a ricordare a tutti gli studenti che si può diventare ” grandi” impegnandosi.
Bryant, un ragazzino che a 13 anni ha iniziato a frequentare questa scuola e a soli 17 è entrato nei leggendari Lakers, diventando poi il loro simbolo. Un solo sogno nel cassetto, poter giocare contro il suo miti: Michael Jordan.
Un ragazzino afroamericano che tutte le mattine si alzava alle 6.00, si allenava, studiava e magari alle 11.00 di sera ancora tirava a canestro con il padre, giocatore di basket per molto tempo militante in squadre italiane.
Un ragazzino, diventato padre i cui sogni si sono spezzati per sempre a causa di un brutto incidente aereo avvenuto il 26 gennaio 2020.
Di Luke Harold – Kobe Bryant, CC0 Photo credit Mark Medina,The OCR
La Overbrock High School di Chamberlain
Molto diversa la Overbrook, dove il tempo sembra essere passato talmente tanto che non si trovano elementi che ricordino Chamberlain se non solo al secondo piano.
Una teca conserva un pallone e qualche foto in bianco e nero di Wilt, il giocatore alto 216 cm e conosciuto dagli appassionati come il campione dei 100 punti.
Ci sono voluti più di 10 anni dalla sua morte per intitolargli la palestra del liceo, dove il suo sogno di diventare grande giocatore di basket iniziò.
“Wilt is Philly man!”
By Smallbones – Own work, Public Domain Wilt Chamberlain
2 marzo 1962, Chamberlain cambiò per sempre la storia del basket segnando 100 punti contro i rivali New York Knicks. Nulla rimane di questa storica partita se non semplici spezzoni di commenti radiofonici e le testimonianza dei 6000 spettatori della serata.
Record che anche Bryant ha cercato di battere , senza esserci mai riuscito, se non arrivando a segnare 81 punti il 22 gennaio 2006 contro i Toronto Raptors.
2 metri e 16 centimetri di stazza, recordman dell’NBA, di cui sembrano essersi perse le tracce sia della sua giovinezza che delle sue prodezze .
Poche le foto che lo ritraggono, complici la mancanza dei social media, e le informazioni. Stessa scuola frequentataanche da Will Smith, narcisista che non avvena nessuna vita privata ma ambiva solo a diventare una leggenda del basket tanto da militare per un anno (1958-1959) negli Harlem Globetrotters.
Giocatore che appena terminato il liceo moltissime università avevano richiesto, visto le sue vittorie in tre anni, copreso la UCLA, ma che ahimè decise di rimanere vicino alla sua città Philadelphia ed entrò alla Kansas University militando nei Jayhawks, allenati come da coach Phog Allen.
Pensate ora a quei due che sicuramente si stanno sfidando in uno scontro uno a uno per toccare quei famosi 100 punti! Due importanti sportivi che hanno fatto la storia della prima città degli Stati Uniti d’America.
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Non ho mai seguito molto il basket e lo sport in generale, e sono sincera, ho conosciuto quest’atleta solo quando il mondo ne ha annunciato la morte, tragica e inaspettata. E’ stato bello conoscerlo meglio grazie al tuo articolo.
Ho visitato Philadelphia ormai 5 anni fa, ma non ho visto nulla di tutto ciò, pur essendo abbastanza vicina al basket. Che dolore vedere le foto dei cimeli di Kobe Bryant, ancora non ci credo a quanto possa essere terribile il destino.
Anche io conosco poco le leggende del Basket americano, però è curioso vedere come questi idoli abbiano un impatto diverso sulle persone. Entrambi hanno lasciato qualcosa nel mondo dello sport e nella vita delle persone.
Anch’io seguo poco il basket però la morte di Bryant mi ha colpito particolarmente per la tragicità… Comunque quando penso agli USA non posso non pensare al basket! Grazie per averci raccontato un po’ la loro storia
Ho un alunno appassionatissimo di basket che spesso mi racconta le vicende delle sue squadre preferite, tra cui quelle americane. Kobe Bryant è anche uno dei suoi giocatori preferiti: la sua morte è stata un duro colpo per tutti, fan o no.
Sono sempre stata affascinata da questi personaggi sportivi americani e della notorietà che riescono ad ottenere, in modo molto diverso da quanto siamo abituati. Lo sport è una materia di studio, un importate passaggio scolastico per diventare uomini migliori. Probabilmente meritano tanto amore, sia come uomini che come atleti, che li renderà immortali.
Da ex giocatrice di basket conosco benissimo la storia di tutti e due anche se sicuramente sono molto più fan di Kobe. L’ho sempre seguito e ho tifato per lui perchè mi è sempre piaciuto e ancora non ci credo se ripenso all’incidente in elicottero accaduto un anno fa. Mi piacerebbe tantissimo vedere la High School di Philadelphia di Kobe, chissà che commozione…
Non ho mai seguito molto il basket, però mi piace seguire queste leggende legate allo sport. Un toccasana per ogni generazione da incentivare e incoraggiare in ogni modo.
È sempre interessante vedere come negli USA lo sport sia così indissolubilmente legato alle scuole. Il destino di Kobe è stato davvero triste ed ha colpito anche me che non seguo il basket.
Non conoscevo molto di queste storie, grazie per l’approfondimento. Non sono neanche mai stata in America, ma di Philadelphia ho sentito commenti molto positivi da amici che ci sono stati.
Il mondo del basket non mi è particolarmente familiare, ma sicuramente conoscevo Kobe Bryant. Sapere della sua tragedia è stato tristissimo, soprattutto sapendo che grande persona era. Il tuo articolo non fa altro che confermare le mie idee.
Non seguo personalmente il basket, ma sono cresciuta con un appassionato di NBA (mio fratello), per cui qualcosina so anche io! E ci sono rimasta malissimo per la scomparsa di Kobe Bryant e di sua figlia! Mi piacerebbe molto visitare queste due scuole!
Non seguo il basket, ma sono una sportiva: ho giocato a volley, a calcetto e ultimamente a tennis. Adoro gli sport di squadra e il basket ha sicuramente il pregio di unire tantissimo i giocatori ai tifosi. La scomparsa di Kobe è stata una tragedia per tutti, anche per chi non seguiva NBA. Ho segnato le scuole, non si sa mai, quando riapriranno i viaggi mi piacerebbe visitarle!
Nonostante faccia le foto durante le partite di basket, non conoscevola storia di queste due leggende. Però ogni tanto ne sento parlare dal mio ragazzo che è appassionatissimo di questo sport.
Seguivo Kobe Bryant attraverso mio fratello che era un suo grande fan. Un peccato per la sua morte così prematura.