Boston Tea Party: la Rivoluzione Americana iniziò così

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Dopo aver parlato della Guerra di Secessione, della battaglia di Gettysburg e del famoso Gettysburg Address non possiamo tralasciare l’evento scatenante della Rivoluzione Americana: il Boston Tea Party.

Boston e il Freedom Trail

Boston, città simbolo della grande storia americana. Dal famoso Boston Tea Party, primo atto di ribellione dei coloni americani contro la madrepatria Inghilterra, a Paul Revere, massone e leader della guerra di Indipendenza. Da John Hancock, primo firmatario della dichiarazione di indipendenza, a Benjamin Franklin, di cui Boston è la città natale.

Attraverso il Freedom Trail istituito più di 60 anni fa, Boston racconta i 16 luoghi che hanno segnato la sua storia.

Uno dei punti di riferimento è proprio il porto di Boston, vicino al Quincy Market, dove il 16 dicembre 1773 ebbe luogo il famoso Boston Tea Party.

E la Rivoluzione Americana iniziò così!

Con questo singolo evento i coloni americani protestarono contro la madrepatria, l’Inghilterra e le tasse!

E’ ancora il periodo del famoso “no taxation without representation” di John Hancock che sottolineava come il numero dei rappresentanti delle colonie americane fosse inferiore rispetto ai britannici a Westminster.

John Hancock, uno dei firmatari della Dichiarazione di Indipendenza, organizza un modo per boicottare la vendita del the e la Compagnia delle Indie.

Ovviamente il governo inglese in risposta alla protesta fu costretto a far passare il Tea Act che permise alla Compagnia delle Indie di vendere the alle colonie senza pagare tasse e dazi all’Inghilterra.

Il the iniziò ad essere venduto a metà prezzo e anche a prezzo inferiore rispetto alla madrepatria permettendo così di recuperare il debito e contrastando il contrabbando, da parte delle flotte olandesi e delle grandi lobby.

Purtroppo i contrabbandieri, tra cui esponenti delle lobby che avevano grande influenza sul parlamento britannico – Samuel Adams per citarne uno lessero questo atto come un tentativo del Parlamento inglese di schiacciare i coloni americani.

Per protestare contro ciò misero in piedi il Boston Tea Party.

Un gruppo di giovani americani, appartenente al gruppo patriottico Sons of Liberty, si travestì da indiani, salì a bordo delle navi della Compagnia delle Indie ferme a Griffith’s Wharf e rovesciò nel porto di Boston tutto il carico di the. Più di 45 le tonnellate perse tanto che i cittadini cercarono di recuperare il più possibile dal mare; ma i Sons of Liberty, per evitare il recupero delle foglie, inviarono molte scialuppe piene di uomini che con i remi battevano sull’acqua per scioglierlo!

Un duro colpo per l’Inghilterra che ormai doveva prendere dei provvedimenti seri rispetto ai coloni.

La celebrazione oggi

Thanks to Boston Tea Party Ships & Museum on facebook

Tutti gli anni a Boston il 16 dicembre l’evento viene riportato in vita grazie ad una ricostruzione teatrale.

Una rievocazione storica direi molto dettagliata dove le persone in maschera ripercorrono i fatti di quel giorno.

Ogni anno e la stessa Compagnia delle Indie (East India Company di Londra), fa pervenire in città almeno 99 kg di the scaduto per buttarlo nel porto della città a celebrazione della nascita dell’America moderna.

Alle 18.30 presso la Old South Meeting House ha luogo l’acceso dibattito sulle tasse sul the imposte alla colonia del Massachusetts – proprio come avvenne il 16 dicembre 1773.

Dalle 19.30 ha luogo poi il corteo lungo le storiche vie di Boston fino al Waterfront dove le casse del the, regalato dalla Compania delle Indie, vengono lanciate in mare da parte dei Sons of Liberty.

Una visita al Boston Tea Party Ships & Museum, dedicato al periodo storico 1773-1775, è d’obbligo. Il luogo trasporta, ogni giorno, il visitatore indietro nel tempo fino a quel singolo evento che sfociò nella Rivouzione Americana attraverso attori in costume, filmati 3D, mostre interattive, la replica degli storici vascelli Beaver ed Eleanore e il buon vecchio Samuel Adams.

Michela Crosa

18 Replies to “Boston Tea Party: la Rivoluzione Americana iniziò così”

  • ma che storia curiosa! Non sapevo assolutamente che all’origine dell’indipendenza americana ci fosse il the ma che peccato averlo sprecato in quel modo! Sempre molto accurati i tuoi articoli che mi istruiscono tanto sulla storia americana

  • Conoscevo già la storia del Boston Tea Party e le sue conseguenze storiche; ma non sapevo che ogni anno venisse celebrata la commemorazione dell’evento. Deve essere sicuramente spettacolare.

  • Avevo del tutto dimenticato questa storia! All’università ho preparato un’esame di lingua e cultura anglo americano e il Boston Tea faceva parte del programma.

  • Non conoscevo questa usanza, molto curiosa, però perfettamente in tema con l’accaduto. Gli americani sono da sempre molto patriottici e adorano questo genere di manifestazioni eclatanti. Direi che ci sta!

  • Mi ricordo questa storia dalle scuole medie, da quando, per ricordarmi eventi e date, dovevo associare tutto alla geografia. Non conoscevo però l’usanza della ricostruzione storica: molto americana!

  • Ma chi si immaginava che esistesse un museo che celebrasse proprio questo avvenimento? Effettivamente è importantissimo e riesco a comprendere l’idea che sta alla base di questo luogo!

  • Trovo sempre affascinante scoprire pagine di storia americana magari meno conosciute come questa, ed è importantissimo continuare a celebrarle ancora oggi.

  • Avendo vissuto in Inghilterra capisco benissimo il dramma e lo shock degli inglesi alla vista del tè buttato a mare 🙂 Questo evento mi ha sempre affascinato perché quando l’avevo studiato a scuola non mi era chiaro perché gli americani se l’erano presa proprio con il tè

  • Il Boston Tea Party è uno dei capitoli di storia studiati a scuola che più mi ricordo perché, da appassionata del tè quale sono sempre stata, mi faceva impressione tutto quel tè sprecato!

  • Da appassionata bevitrice di tè ho letto con entusiasmo il tuo post! Sapevo del Boston Tea Party, ma non sapevo che ogni anno facessero la rievocazione! E mi piacerebbe molto visitare il museo.

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